ROMA… sei super! COLLE DEL PALATINO / FORO ROMANO,

ROMA… sei super! COLLE DEL PALATINO / FORO ROMANO,


1 GIORNO
7 aprile 2024
IN VIA DI CONFERMA


PROGRAMMA

Appuntamento dei partecipanti alle ore 05:30. Incontro con il pullman e partenza alla volta di ROMA. Sosta di ristoro lungo il percorso. Arrivo, incontro con la guida e giornata dedicata alle visite nel cuore della ROMA ANTICA. Il FORO – Camminare per il Foro, oggi è un’esperienza emozionante: si tratta del cuore pulsante della Roma antica, il luogo in cui si decidevano le sorti della città, dove si trovano gli edifici sacri e civili principali. Solo dalla fine del VII secolo a.C., dopo la bonifica della valle, iniziò a prendere forma il Foro Romano destinato a rimanere il centro della vita pubblica per oltre un millennio. Nel corso dei secoli furono costruiti i vari monumenti: dapprima gli edifici per le attività politiche, religiose e commerciali, poi durante il II secolo a.C. le basiliche civili, dove si svolgevano le attività giudiziarie. Già alla fine dell’età repubblicana, l’antico Foro Romano era divenuto insufficiente a svolgere la funzione di centro amministrativo e di rappresentanza della città. Le varie dinastie di imperatori vi aggiunsero solo monumenti di prestigio: il Tempio di Vespasiano e Tito e quello di Antonino Pio e Faustina dedicati alla memoria degli imperatori divinizzati, e il monumentale Arco di Settimio Severo, costruito all’estremità occidentale della piazza nel 203 d.C. per celebrare le vittorie dell’imperatore sui Parti. L’ultimo grande intervento fu realizzato dall’imperatore Massenzio nei primi anni del IV secolo d.C. quando venne eretto il Tempio dedicato alla memoria del figlio Romolo e l’imponente Basilica sulla Velia. L’ultimo monumento realizzato nel Foro fu la Colonna eretta nel 608 d.C. in onore dell’imperatore bizantino Foca. Santa Maria Antiqua, costituisce una testimonianza unica della pittura di Roma altomedievale, gota e bizantina e della cristianizzazione del centro della città antica. Il PALATINO: Possiamo ripercorrere la storia di Roma proprio a partire dalla sua culla, il Palatino, il colle da cui ha avuto inizio tutto secondo la leggenda di Romolo e, come confermano le prove archeologiche, proprio da qui ha iniziato a svilupparsi quel villaggio che sarebbe poi diventato la capitale di un impero mondiale. Sul colle sono conservati i resti degli insediamenti dell’età del Ferro riferibili al più antico nucleo della città di Roma. Il colle fu sede di importanti culti cittadini, tra cui quello della Magna Mater e, fra il II e il I secolo a.C., divenne il quartiere residenziale dell’aristocrazia romana, con eleganti dimore caratterizzate da eccezionali decorazioni pittoriche e pavimentali, come quelle conservate nella Casa dei Grifi. Augusto scelse simbolicamente il colle come luogo della propria abitazione, che era costituita da diversi edifici, tra cui anche la Casa di Livia. Successivamente il colle divenne sede dei palazzi imperiali. Dalle planimetrie complesse, e in parte sovrapposte, si può comprendere come le diverse residenze fossero collegate tra loro anche tramite corridoi sotterranei spesso anch’essi riccamente decorati, di cui il Criptoportico Neroniano rimane uno degli esempi meglio conservati. La presenza dei palazzi imperiali sul colle diede vita a un processo di identificazione tanto che il toponimo Palatium è divenuto nelle lingue moderne sinonimo di edificio residenziale. Nel Rinascimento, il Palatino divenne proprietà di famiglie aristocratiche che vi impiantarono ville, vigne e giardini: ancora oggi si conserva parte dei suggestivi Horti Farnesiani, sulla parte alta del colle, e della Loggia Stati-Mattei con le sue decorazioni pittoriche. La Basilica di SANTA FRANCESCA ROMANA: il soffitto ligneo a cassettoni, scolpito e dipinto, da poco restaurato, è uno dei tesori d’arte della chiesa costruita sopra l’antico tempio di Venere, il più grande dell’antichità, progettato dall’imperatore Adriano, all’interno del Foro Romano. E’ dedicata alla patrona della città, una nobile e pia matrona canonizzata nel 1608. La facciata, di Carlo Lombardi , è tutta di bianco travertino e si alza nella parte mediana, a timpano coronato da statue, con un ordine di due coppie di lesene. Molte opere d’arte adornano la chiesa: sull’altare maggiore vi è una preziosa “Madonna con Bambino” del XII secolo e nell’abside è possibile ammirare un mosaico del 1100 raffigurante la “Vergine in trono con il Bambino”. La più preziosa rimane però l’immagine della “Vergine Glykophilousa”, una preziosissima icona risalente al V o VI secolo. Protette da una grata, due impronte di basalto costituiscono una delle più curiose reliquie che Roma possa vantare: sono, infatti, le impronte delle ginocchia di S.Pietro, impresse quando il santo pregò il Signore di far fallire il volo di Simon Mago, che, difatti, cadde e morì poco distante. Notevoli il gruppo scultoreo della “Confessione”, disegnato da Gian Lorenzo Bernini, situato in fondo alla navata, e il dipinto La Natività di Carlo Maratta. Verso le 19:00 partenza per il rientro. Sosta per la cena libera.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 Pax) € 80,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Guida per l’intera giornata –– Auricolari per intera giornata – Capogruppo

LA QUOTA NON COMPRENDE: I pasti – Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”

La prima domenica del mese l’ingresso al Foro Romano e al Palatino è gratuito


NAPOLI, un viaggio tra la Reggia , la Pinacoteca e il Bosco dei Miracoli … CAPODIMONTE! Alla Corte dei Borboni … PALAZZO REALE

NAPOLI, un viaggio tra la Reggia , la Pinacoteca e il Bosco dei Miracoli … CAPODIMONTE! Alla Corte dei Borboni … PALAZZO REALE


PRIMAVERA 2024
7 aprile 2024


DESCRIZIONENella splendida REGGIA DI CAPODIMONTE, fatta costruire nel 1738 da Carlo di Borbone per farne la residenza di famiglia, trova oggi spazio il Museo Nazionale e Reale Bosco di Capodimonte. Il Museo sorge sull’omonima collina ed è circondato dal Real bosco, un’area verde estesa per oltre 130 ettari e con più di 400 specie vegetali. Tra i viali, disegnati con maestria da scenografo dall’architetto Ferdinando Sanfelice, si dispongono edifici storici tra residenze, casini, laboratori, oltre a fontane e statue, orti e frutteti. Il sito nasce come riserva di caccia di Re Carlo III ed è stato residenza reale per tre dinastie: i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità di Italia. Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, e poi ritratti di famiglia, oggetti d’arte e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali armi, sete e arazzi e la celebre Porcellana di Capodimonte. Capolavoro della manifattura napoletana è il salottino della regina Maria Amalia: un boudoir con le pareti interamente in porcellana policroma. La Reggia è destinata da subito ad accogliere la Collezione Farnese, già famosa nel Cinquecento, che Carlo di Borbone eredita dalla madre Elisabetta. Alla raccolta Farnese, nel corso dei secoli, si sono aggiunte acquisizioni, oggetti provenienti da chiese e monasteri, lasciti e donazioni, nonché opere d’arte contemporanea donate da artisti e galleristi. Nelle sale si incontrano i capolavori degli artisti di ogni scuola pittorica, quella toscana, veneziana, emiliana, napoletana, romana ma anche importanti presenze straniere.

PALAZZO REALE di NAPOLI- fu fondato nel Seicento per ospitare i Re di Spagna, su commissione del Viceregno spagnolo, ma diventò da allora fulcro del potere monarchico di Napoli, ospitando anche i re Austriaci, i Borbone e fu anche casa della dinastia dei Savoia dopo l’Unità d’Italia. La Reggia rappresentò una delle quattro residenze della dinastia dei Borbone di Napoli. Questa imponente e maestoso Palazzo che domina tuttora la celebre piazza del Plebiscito fu realizzato nel 1600 da Domenico Fontana su commissione del vicerè Fernando Ruiz de Castro, che voleva ospitare in una sede spaziosa e confortevole il re Filippo III di Spagna in visita ufficiale a Napoli, capitale del viceregno. Il Palazzo Reale diventò una delle residenze reali più prestigiose, ricca di capolavori d’arte e preziosi oggetti appartenuti ai reali di quattro dinastie. Palazzo Reale, progettato in origine dall’architetto Domenico Fontana, fu poi rifinito da Luigi Vanvitelli e da Gaetano Genovese che, su commissione di Ferdinando II di Borbone, restaurò e rimodernò l’intera struttura. Fu proprio Genovese a ristrutturare l’imponente Scalone d’Onore marmoreo, situato all’ingresso della Reggia, e ad aggiungere la celebre Ala delle feste che, attualmente, ospita la Biblioteca Nazionale.

PROGRAMMAAppuntamento dei partecipanti alle ore 04:00. Incontro con il pullman e partenza alla volta di NAPOLI. Sosta lungo il percorso per ristoro. Arrivo a NAPOLI, incontro con la guida e visita al Museo di Capodimonte. Pranzo libero. Primo pomeriggio Visita al Palazzo Reale. A seguire passeggiata con la guida a Piazza del Plebiscito, Galleria Umberto I, Castel Nuovo, ecc.. Giro panoramico in bus: Riviera di Chiaia, Posillipo, Marechiaro, ecc. Partenza per il rientro. Sosta per la cena libera. Arrivo. Fine servizi.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (mIN. 40 Pax) € 85,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman Gran Turismo con 2 autisti – Guida per intera giornata – auricolari – Capogruppo.

LA QUOTA NON COMPRENDE: I pasti – tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”

La prima domenica del mese gli ingressi al Museo di Capodimonte e al Palazzo Reale sono gratuiti


Napoli,viaggio

Le meraviglie del Lazio: LA NECROPOLI DI CERVETERI / CERI, un salto nel passato / PYRGI, il castello baciato dal mare

Le meraviglie del Lazio: LA NECROPOLI DI CERVETERI / CERI, un salto nel passato / PYRGI, il castello baciato dal mare


PRIMAVERA 2024
7 aprile 2024
CONFERMATA


PROGRAMMA

Appuntamento dei partecipanti alle ore 05,30. Incontro con il pullman e partenza alla volta di CERVETERI. Sosta lungo il percorso per ristoro. Arrivo, incontro con la guida e visita. CERVETERI e la NECROPOLI DELLA BANDITACCIA. La necropoli etrusca della Banditaccia è posta su un’altura tufacea a nord-ovest di Cerveteri (RM), dal VII secolo a.C. gli Etruschi costruirono tre tipi di sepolture in questa città dei morti: quelle a tumulo, quelle ipogee e quelle “a dado”. Le tombe ricreavano le abitazioni dei defunti dove, la dovizia di particolari degli interni, ha permesso agli archeologi di venire a conoscenza degli usi casalinghi degli Etruschi, tra cui quella più famosa in tutto il mondo: la “Tomba dei Rilievi” paragonabile per importanza alla tomba della Regina Nefertari in Egitto! La Necropoli della Banditaccia è PATRIMONIO UNESCO dal 2004 ed è seconda come importanza solo alla Valle dei Re in Egitto. In questo percorso visiterete i tumuli più famosi della Necropoli della Banditaccia entrando all’interno delle tombe (Tomba dei Capitelli, della Capanna, dei Letti funebri, dei Rilievi, della Cornice, della Casetta, del Colonnello). CERI, a nord di Roma, lasciate le rive del mar Tirreno, su uno sperone di tufo vulcanico, appare il Borgo medievale di Ceri, frazione di Cerveteri. Fu fondato nel 1236 su un precedente abitato del VII secolo dagli abitanti della vicina Caere (Cerveteri) abbandonata per una migliore posizione difensiva. Nella Chiesa della Madonna di Ceri, al centro del paese, è possibile ammirare affreschi di scuola romana del XII secolo raffiguranti scene dell’Antico Testamento e storie della vita di San Silvestro. Trasferimento a SANTA SEVERA. Il Castello di Santa Severa (PYRGI) sorge su quella che un tempo era un insediamento etrusco. Imponente sulla spiaggia di sabbia nera, il famoso castello con il suo borgo è un luogo molto attivo. Ma la sua estetica medievale camuffa una storia ben più antica: qui si trovano testimonianze di un insediamento dell’Età del Bronzo, che successivamente si sarebbe evoluto nell’abitato etrusco di Pyrgi. Cittadina citata da Virgilio nell’Eneide, fu frequentata assiduamente da commercianti greci e fenici, per poi divenire colonia romana (Pyrgi è il nome latino, non è noto quello etrusco). L’assimilazione a Roma ha lasciato numerose testimonianze architettoniche e artistiche, tra cui la cinta muraria costruita per fortificarla. Con l’età imperiale, Pyrgi divenne luogo di villeggiatura dei ricchi romani che vi costruirono ville marittime, fu dotata di un acquedotto, vennero modernizzate le banchine del porto. Ma torniamo alla Pyrgi etrusca. Di grande valore è il santuario, che già all’epoca era uno dei più importanti dell’Etruria. Sono due i templi di cui si sono trovati i resti, chiamati tempio A e tempio B. Conservati solo nelle fondazioni, erano decorati con altorilievi in terracotta; importanti sono le lamine d’oro ritrovate, due con incisioni in etrusco e una in punico, che riportano una dedica alla dea Uni. Presso l’area archeologica sorge un Antiquarium dove sono conservati alcuni dei materiali rinvenuti negli scavi. Verso le 18:30 partenza per il rientro. Sosta per la cena libera.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 Pax) € 80,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Guida intera giornata – Capogruppo.

LA QUOTA NON COMPRENDE: I pasti – Gli ingressi nei luoghi di visita – Tutto quanto non indicato alla voce “La quota comprende”

La prima domenica del mese l’ingresso alla Necropoli di Cerveteri è gratuito


Tra natura e storia … I COLLI EUGANEI! CASTELLO DEL CATAJO , GIARDINO MONUMENTALE DI VALSANZIBIO, ABBAZIA DI PRAGLIA, ARQUA’ PETRARCA, ESTE, MONSELICE

Tra natura e storia … I COLLI EUGANEI! CASTELLO DEL CATAJO , GIARDINO MONUMENTALE DI VALSANZIBIO, ABBAZIA DI PRAGLIA, ARQUA’ PETRARCA, ESTE, MONSELICE


PRIMAVERA 2024
6 aprile 2024 – 7 aprile 2024


DESCRIZIONE

CASTELLO DEL CATAJO: Un affascinante viaggio nel tempo per immergersi in un magico mondo di storia, mistero, arte e colori, per scoprirsi stregati dagli antichi fasti di una delle più importanti regge italiane: 350 stanze, oltre 30000 metri quadrati e uno dei cicli pittorici più grandi d’Italia. Il tutto circondato da un panorama struggente sul paesaggio ondulato dei Colli Euganei. Il Catajo rappresenta un unicum nell’architettura veneta del ‘500, veniva concepito come un ibrido di stili di varie epoche, nella forma e nella decorazione, creando un eclettismo ante-litteram. Bellissimi i vasti giardini, allestiti nel ‘600 e caratterizzati da due magnolie e da una gigantesca sequoia americana, oltre che da peschiere, pergolati e labirinti di bosso.

GIARDINO MONUMENTALE DI VALSANZIBIO: è uno dei più importanti e raffinati esempi di Giardino all’Italiana con oltre 350 anni di storia. E’ un luogo concepito come passeggiata allegorica per trasmettere al visitatore un messaggio positivo, di una vita dove le difficoltà si affrontano e dove una soluzione c’è sempre, una vita dove ogni tanto è bene fermarsi a meditare, una vita dove il tempo è prezioso e va vissuto intensamente. Stupefacente universo di fontane, di vasche e di episodi architettonici paesaggistici.

ABBAZIA DI PRAGLIA: il monastero benedettino alle falde del Monte Lonzina, vincolato dal riconoscimento di “monumento nazionale italiano”, ospita tuttora alcune decine di monaci che proseguono una tradizione quasi millenaria; l’abbazia fu fondata nel 1080 e più tardi fu aggiunta anche la Chiesa dell’Assunta, che accoglie al suo interno una preziosa biglioteca. Costruita in stile rinascimentale, l’abbazia presenta ben 4 chiostri racchiusi dalla cinta muraria: quello doppio, quello botanico, il pensile e il rustico

ARQUA’ PETRARCA: e’ un Borgo medievale che conserva immutato il fascino di un tempo ed è considerato la perla dei Colli Euganei. Abitato fin dai tempi romani, acquistò importanza dopo che Francesco Petrarca, sommo poeta della lingua italiana, desiderò trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella caratteristica serena quiete del luogo. Il richiamo alla memoria del poeta favorì nei secoli successivi il sorgere di case e ville di molte famiglie venete, che costituiscono oggi un patrimonio artistico ed architettonico degno di essere visitato e rivisitato con religiosa attenzione. Appartata, verso la parte alta del paesino, sorge l’abitazione che il grande autore de Il Canzoniere scelse come suo ultimo rifugio.

ESTE: La poderosa cinta muraria intervallata da torri che ancora oggi svetta nel centro storico di Este, scandita da 12 torrioni e due masti, fu costruita dai Carraresi alla metà del Trecento,sui resti delle precedenti fortificazioni marchionali. Nel 1405 la città entrò pacificamente a far parte dei territori dominati dalla Repubblica di Venezia, conoscendo un nuovo periodo di crescita economica e culturale. Il luogo simbolo è il Castello mentre in Piazza Maggiore svettano il Palazzo del Municipio, il Palazzo degli Scaligeri e la seicentesca Torre della Porta Vecchia col suo orologio astronomico; Il maestoso Duomo di Santa Tecla, eretto sulle rovine di una precedente basilica paleocristiana, comprende nell’abside un capolavoro di Giambattista Tiepolo.

MONSELICE: Il Medioevo ha lasciato una traccia indelebile su questa città che rappresenta una cornucopia traboccante di arte e architettura immersa in un contesto ambientale unico. A riprova del suo carattere medievale vi è il maestoso Castello Cini, dal nome dell’ultimo proprietario. Sulla centralissima Piazza Mazzini si affaccia la duecentesca Torre Civica che conserva ancora dei tratti dell’antica cinta murarie e il Palazzo del Monte di Pietà. Il Monte della Rocca, oltre a regalare una vista mozzafiato, permette anche di iniziare un percorso che consente di fermarsi in diversi luoghi di culto storici. Come l’antica Pieve di Santa Giustina, con accanto la Porta dei Leoni Comitali e la Porta Romana, da cui è possibile proseguire verso il Santuario Giubilare delle Sette Chiese, una serie di cappelle edificate agli inizi del 1600 che, insieme alla Chiesa di San Giorgio, custodisce le spoglie ed alcune reliquie dei primi martiri cristiani

PROGRAMMA06/04/2024 – PARTENZA / CASTELLO DEL CATAJO / VALSANZIBIO
Appuntamento dei partecipanti alle ore 05:00. Incontro con il pullman e partenza alla volta di BATTAGLIA TERME (Padova). Sosta di ristoro lungo il percorso. Arrivo , incontro con la guida e visita di: CASTELLO DEL CATAJO, ARQUA’ PETRARCA e VILLA BARBARIGO di Valsanzibio. Pranzo libero. Trasferimento in Hotel, cena e pernottamento.

07/04/2024 – ABBAZIA DI PRAGLIA / ESTE / MONSELICE / RIENTRO
Prima colazione in Hotel. Incontro con la guida e visita di: ABBAZIA DI PRAGLIA, ESTE, MONSELICE. Ultimate le visite, partenza per il rientro. Sosta per la cena libera. Arrivo.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 Pax) € 255,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Sistemazione in Hotel 3* in camera a 2 letti con servizi privati – Trattamento di mezza pensione dalla cena del 06 alla colazione del 07/04 – Bevande alla cena – Guida per tutte le visite, come da programma – Capogruppo.

LA QUOTA NON COMPRENDE: Gli ingressi nei musei e nei luoghi di visita – i pasti del 07/04- Eventuale tassa di soggiorno, da saldare sul posto – Tutto quanto non indicato alla voce “La quota comprende”

Supplemento singola: € 35.00

Assicurazione medico – bagaglio € 10,00


Un viaggio tra natura, borghi, archeologia, mito e leggenda: LAGO DI VICO, RONCHIGLIONE E SUTRI. BASSANO ROMANO, borgo amato da registi ed attori

Un viaggio tra natura, borghi, archeologia, mito e leggenda: LAGO DI VICO, RONCHIGLIONE E SUTRI. BASSANO ROMANO, borgo amato da registi ed attori


PASQUETTA 2024
1 aprile 2024


PROGRAMMAAppuntamento dei partecipanti alle ore 06:00. Incontro con il pullman e partenza. Sosta lungo il percorso per ristoro. Arrivo, incontro con la guida e giornata dedicata alle visite. LAGO DI VICO, un lago di origine vulcanica in provincia di Viterbo che sorge a 507 metri di altitudine ed è completamente circondato dal Monti Cimini. Le boscose sponde del lago, le acque e le colline che lo circondano hanno un grande valore naturalistico. Questo è dovuto, soprattutto, all’integrità ambientale di tutto il comprensorio Vicano e dalla varietà di flora e fauna che vi risiede. Come ogni luogo caratterizzato da un grande passato anche per il Lago di Vico non poteva mancare la legenda riguardo le sue origini. Si racconta, infatti, che Ercole, trovandosi a passare in questi luoghi e volendo mettere alla prova la forza degli abitanti locali, conficcò la sua clava nel terreno sfidando i presenti ad estrarla: ovviamente nessuno riuscì nell’impresa e il Dio, fiero della sua forza, la estrasse violentemente con uno strattone causando la formazione di una voragine da cui scaturì una sorgente d’acqua che formò il lago. Il borgo di RONCIGLIONE è un meraviglioso borgo a pochi chilometri da Roma e Viterbo. Basterebbe citare il lungo elenco di film e spot pubblicitari che sono stati girati tra le mura del paese per capire da subito la bellezza scenografica di questo borgo arrampicato su uno sperone di tufo con vista panoramica sul vicino Lago di Vico. Nei dintorni c’è una natura straordinaria che offre a questo luogo prodotti tipici di eccellenza (castagne, nocciole, vino, funghi) che lo hanno reso meta di un turismo gastronomico che ama le cose buone di una volta, in un borgo che ancora si conserva “come una volta”. Si arriva al borgo dopo aver attraversato una natura rigogliosa. Ci si arrampica verso la rupe su cui da secoli resiste il centro storico formato da nuclei principali: la parte medievale e quella aggiunta tra il ‘500 e il ‘700 di stampo rinascimentale. Lungo la piacevole passeggiata in centro vi accompagna la sagoma del Castello della Rovere che qui chiamano “I Torrioni” una costruzione che è appartenuta a tutte le grandi famiglie romane (Anguillara, Farnese, della Rovere) e che da sempre ha difeso il borgo dagli attacchi esterni. Nel centro del borgo c’è la Fontana degli Unicorni (1581), attribuita al Vignola ma in realtà di Antonio Gentili da Faenza. Pranzo libero. Nel pomeriggio trasferimento a SUTRI. Arroccato lungo uno sperone tufaceo, con cui forma un tutt’uno, appare alla vista d’improvviso, con le sue torri e con le sue mura merlate. Tutto questo, tra i meandri di un paesaggio boscoso che rimanda agli scenari descritti dai viaggiatori del Grand Tour. Si trovano qui monumenti unici ed eccezionali, talvolta perfettamente conservati, quasi a voler sfidare il tempo, che tutta via inesorabilmente li corrode. Grazie alla sua bellezza e all’impegno verso la tutela del suo patrimonio architettonico e ambientale, nel 2003 Sutri ha ricevuto la Bandiera Arancione come attestato di qualità turistica e ambientale dal Touring Club Italia e dalla Regione Lazio. Le sue origini sono molto antiche e presenta evidenti testimonianze del suo passato: un meraviglioso anfiteatro romano, di forma ellittica e strutturato con tre ordini di gradinate, completamente scavato nella roccia, mura etrusche incorporate da quelle medievali, un mitreo anticamente tomba etrusca, divenne poi tempio dedicato al di Mitra, ecc.. Ci spostiamo poi a BASSANO ROMANO, talmente bello da essere stato scelto da diversi registi come set di film. Federico Fellini vi ha girato alcune scene della Dolce vita, Luchino Visconti vi ha ambientato scene del Gattopardo, Carlo Verdone lo ha immortalato in Bianco, Rosso e Verdone e pure Dario Argento ha trovato spunti per il suo Fantasma dell’opera. Scene che mostrano scorci del delizioso borgo medievale arroccato su una collina, delle piazze e dei vicoli del centro storico dove, lontani dalle macchine da presa, attori, registi e tanti personaggi del piccolo e grande schermo amano passeggiare . Tra i set dei film girati a Bassano Romano c’è una delle ville più belle d’Italia, Villa Giustiniani Odescalchi. All’interno del borgo vi sono numerosi altri edifici interessanti. Passeggiando si possono scorgere delle torri difensive, oggi trasformate in abitazioni, come quella situata nei pressi del Ponte delle Vaschie a metà del quale si trova incastonata una rappresentazione della Madonna col Bambino. Tante anche le chiese e chiesette del paese che si possono visitare. Ultimate le visite, inizio del viaggio di ritorno. Sosta per la cena libera. Arrivo.

QUOTA NDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 Pax) € 80,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Guida per intera giornata – Capogruppo.

LA QUOTA NON COMPRENDE: Gli ingressi nei musei e nei luoghi di visita – I pasti – Tutto quanto non indicato alla voce “La quota comprende”

"Per un vero viaggiatore la gioia non è arrivare alla meta, ma continuare a viaggiare…"