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ROMA e la mostra IMPRESSIONISTI “L’alba della modernità” / Le case romane del Celio, un tesoro nascosto / Il Tempio della perfezione: Santo Stefano Rotondo

ROMA e la mostra IMPRESSIONISTI “L’alba della modernità” / Le case romane del Celio, un tesoro nascosto / Il Tempio della perfezione: Santo Stefano Rotondo


1 GIORNO
12 maggio 2024
IN VIA DI CONFERMA


DESCRIZIONE

IMPRESSIONISTI, L’ALBA DELLA MODERNITA’: Il Museo Storico della Fanteria a Roma celebra con una mostra i centocinquant’anni dalla nascita dell’impressionismo con la mostra “Impressionisti. L’alba della modernità” che documenta le origini e l’eredità del rivoluzionario movimento nato a metà dell’800. La mostra non è solo una teoria di dipinti allineati uno accanto all’altro, bensì un insieme organico di opere che intende documentare l’irrompere della rivoluzione impressionista a Parigi, indagando un arco temporale che va dal 1850 al 1915. Il progetto espositivo, vuole evidenziare gli importanti cambiamenti della società dell’epoca con l’avvento della grande industrializzazione, la nascita della fotografia, del cinema, dell’elettricità, del telefono e dei primi voli aerei, il tutto esaltato e proposto nelle celebri esposizioni internazionali parigine. Novità, che hanno ovviamente contribuito a cambiare la società e di conseguenza, anche il mondo dell’arte. Il percorso, totalmente inedito per la città di Roma, si avvale di un nucleo di circa 200 opere, le quali documentano con dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche e incisioni, gli artisti che parteciparono alle otto mostre ufficiali ” impressioniste” e con una particolare attenzione a tutte le tecniche da loro sperimentate e utilizzate. Il percorso presente opere dei più grandi protagonisti dell’impressionismo quali Monet, Degas, Manet, Renoir, Cezanne, Gauguin e Pissarro; dei maestri di loro riferimento quali David, Guericault, Courbet; e infine, di alcune figure del post Impressionismo come Toulouse Lautrec, Permeke, Derain, Dufy e Vlaminck.
SANTO STEFANO ROTONDO, rappresenta la più antica chiesa a pianta circolare di Roma. È preceduta da un portico a cinque arcate, su alte colonne antiche di granito con capitelli corinzi. La chiesa si trova all’interno di un giardino e vi si accede sotto una delle volte del prolungamento di Nerone dell’acquedotto Claudio, che è cinta da mura romane. Il maestoso interno è costituito da un anello di ventidue colonne marmoree pregiate che separano un’ampia zona centrale, creando due camminamenti circolari attorno all’altare maggiore al centro della chiesa. Un’altra caratteristica degna di nota di questa chiesa è il Martirologio, il Ciclo del Martirio, una serie di trentaquattro affreschi lungo la parete periferica della chiesa, eseguiti dal Pomarancio e Matteo da Siena.

LE CASE ROMANE DEL CELIO: nel rione Celio, si estende uno straordinario complesso di edifici residenziali di età romana. Secondo la tradizione, nelle “case” abitarono e furono sepolti, dopo avervi subito il martirio, i Santi Giovanni e Paolo e, quanto attualmente visibile risulta dalla sovrapposizione di diversi interventi edilizi nell’area tra il II ed il V secolo dopo Cristo. Il complesso archeologico svela un suggestivo itinerario attraverso oltre 20 ambienti ipogei su vari livelli, in parte affrescati con pitture databili tra il III secolo d.C. e l’età medievale. Un susseguirsi di sale decorate, un dedalo di strutture stratificate, tagliate dalla fondazione della chiesa, mostrano uno spaccato di vita quotidiana ed un’interessante commistione di temi culturali e religiosi. Da caseggiato popolare a ricca domus, fino alla costruzione del titulus cristiano: queste le vicende del monumento che nasce dalla fusione di una serie di edifici. Il nucleo principale è costituito da una domus su due livelli, del II secolo d.C., occupata da un impianto termale privato al piano inferiore e da un’insula, caratteristico caseggiato popolare con un portico e taberne al livello stradale ed abitazioni ai piani superiori, costruita all’inizio del III secolo d.C. lungo il Clivo di Scauro. Le diverse unità abitative furono unite insieme nel corso del III secolo d.C. e trasformate in un’elegante domus pagana con ambienti di rappresentanza decorati da affreschi di pregio.. Frequente è il richiamo alle stagioni, un affresco di soggetto marino, considerato un gioiello della pittura tardoantica, copre le pareti del vicino ninfeo, di particolare rilievo è l’articolato programma decorativo della sala dell’Orante con la celebre figura a braccia levate in atteggiamento di preghiera, considerata da molti un indizio di una precoce utilizzazione cristiana degli ambienti.

PROGRAMMAAppuntamento dei partecipanti alle ore 06:00 a MACERATA, a seguire località a richiesta. Incontro con il pullman e partenza alla volta di ROMA Sosta lungo il percorso per ristoro. Arrivo a ROMA, ed ingresso alla mostra alle ore 11.00 e 11.30. Visita guidata della mostra Pranzo libero. Nel pomeriggio incontro con la guida e visita di Santo Stefano Rotondo e le Case Romane del Celio. Ultimate le visite, partenza per il rientro. Sosta per la cena libera.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 pax) €. 90,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Guida ed auricolari per pomeriggio – Biglietto di ingresso alla Mostra con guida – Capogruppo

LA QUOTA NON COMPRENDE: I pasti – Ingresso alle Case Romane – Tutto quanto non indicato alla voce “La quota comprende”.


HANAMI DEI SAKURA – ROMA, passeggiata “COLLE DEL GIANICOLO”. Un’oasi di verde a Trastevere: ORTO BOTANICO e la fioritura dei ciliegi. Il divino RAFFAELLO a VILLA FARNESINA

HANAMI DEI SAKURA – ROMA, passeggiata “COLLE DEL GIANICOLO”. Un’oasi di verde a Trastevere: ORTO BOTANICO e la fioritura dei ciliegi. Il divino RAFFAELLO a VILLA FARNESINA


1 GIORNO
13 aprile 2024


DESCRIZIONEIl colle del GIANICOLO: sulla riva destra del fiume Tevere, vantava già una storia antica, considerato la dimora del dio Giano e luogo di sepoltura del re Numa Pompilio. Il complesso di san Pietro in Montorio , formato dalla chiesa e dal convento, fu edificato sul Gianicolo nel luogo in cui, secondo la tradizione, avvenne il martirio di san Pietro, crocifisso a testa in giù. Nel punto esatto dove si credeva conficcata la croce venne edificato il Tempietto del Bramante, capolavoro dell’architettura del Rinascimento. Il Fontanone dell’ Acqua Paola risale al periodo tra il 1610 e il 1614 grazie agli architetti Giovanni Fontana , Flaminio Ponzio e allo scultore Ippolito Buzio come mostra terminale dell’Acquedotto Traiano-Paolo, per volere di papa Paolo V Borghese, i cui emblemi (drago e aquila) ricorrono in più punti sul monumento, è nota come “Fontanone del Gianicolo” dominando la grande terrazza che si affaccia sulla città. Alla fine del ‘600 l’architetto Carlo Fontana ne modificò il prospetto, conferendo alla fontana la sua forma attuale: un monumentale bacino marmoreo fu aggiunto in sostituzione delle cinque vasche di raccolta, originariamente inserite tra gli intercolumni degli archi. La Passeggiata del Gianicolo, da cui si gode uno dei panorami più suggestivi del centro storico di Roma, è costituita da due grandi viali alberati. Ai bordi dei viali sono collocati 84 busti dei garibaldini illustri che hanno combattuto per la difesa di Roma nel 1849.

VILLA FARNESINA: una delle ville più belle della città costruita come fastosa residenza del banchiere Agostino Chigi secondo il progetto di Baldassare Peruzzi. Il volere del ricchissimo proprietario portò alla presenza, presso il Palazzo, dei più celebri artisti del ‘500 quali Raffaello, Giulio Romano, il Sodoma e Raffaellino del Colle, che resero splendidi gli ambienti interni al punto che i successivi proprietari della Villa non aggiunsero nulla a quello che fu fatto realizzare in quegli anni. Ciò che, tuttavia, rende celeberrima la residenza agli occhi di storici dell’arte e dei semplici fruitori, è soprattutto la Loggia di Psiche, affrescata da artisti della scuola di Raffaello con le celebri Storie di Amore e Psiche, e la Sala di Galatea, così detta dall’affresco di Galatea, opera di Raffaello per il quale fece da modella la famosa cortigiana Imperia amata da Agostino Chigi e che, ad oggi, risulta uno dei maggiori capolavori dell’artista urbinate. E piacevole, dalle finestre del primo piano, una vista d’insieme sul giardino e, infine, un breve giro nel parco, esempio di giardino all’italiana; lungo la galleria dei lauri, sul marmo, è incisa una frase quasi come un commiato: “Quisquis huc accedis: quod tibi horridum videtur mihi amoenum est; si placet, maneas, si taedet abeas, utrumque gratum” “Per te che vieni qui, quello che ti sembra brutto per me è bellissimo: se ti piace, resta, se non ti piace vai pure via; comunque grazie”.

L’ORTO BOTANICO: Nel cuore della città, fra Via della Lungara e il Gianicolo, trovate questo luogo magico dove passeggiare lontano dal caos e godere dello spettacolo rappresentato dalla straordinaria varietà del mondo vegetale che qui viene preservata. Situato nel parco di Villa Corsini, un tempo residenza di Cristina di Svezia, e su parte dell’area archeologica denominata Horti Getae, anticamente costituita dalle terme di Settimio Severo, l’Orto Botanico, uno dei più grandi d’Italia. L’attuale Orto Botanico si estende su 12 ettari e conserva varietà naturalistiche provenienti da tutto il mondo. Le collezioni presenti in questo giardino magnifico sono di particolare interesse non solo per l’importanza scientifica ma anche, e soprattutto, per la modalità di coltivazione e ricostruzione scenografica degli ambienti, che può aiutarvi nella difficile opera di collocazione immaginaria delle specie nelle aree di origine. Tra le principali collezioni spicca quella dei monumentali alberi secolari come i platani orientali, le querce da sughero, i cerri, le roverelle, i cedri dell’Himalaya e degli oltre 300 esemplari ultrasecolari appartenenti a oltre 130 specie. La collezione di bambù è fra le più ricche in Europa, il Bosco mediterraneo testimonia, invece, della vegetazione che ricopriva in passato il Colle del Gianicolo. Notevole anche la collezione di Gimnosperme come sequoie, conifere, pini, abeti, larici, cedri del Libano, cipressi e ginepri. Il Giardino Giapponese, con i suoi ciliegi, le camelie e le magnolie, presenta suggestivi giochi d’acqua, piccole cascate e due incantevoli laghetti. In Primavera, nel mese di aprile non potete perdervi l’Hanami, la meravigliosa fioritura dei ciliegi nel giardino giapponese. Uno spettacolo bellissimo e struggente, una festa di colori attraverso tutte le sfumature del rosa. “Hanami “significa letteralmente “guardare i fiori”, godere della vista della fioritura primaverile.

PROGRAMMAAppuntamento dei partecipanti alle ore 05:30. Incontro con il pullman e partenza alla volta di ROMA. Sosta di ristoro lungo il percorso. Arrivo a ROMA, incontro con la guida e visita: Colle del Gianicolo, Villa Farnesina, Giardino Botanico e Trastevere. Ultimate le visite partenza per il rientro. Sosta lungo il percorso per la cena libera. Arrivo.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 pax) € 95,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman Gran Turismo – Ingressi a VILLA FARNESINA ed ORTO BOTANICO – Guida per l’intera giornata – Auricolare per intera giornata – Capogruppo

LA QUOTA NON COMPRENDE: Gli ingressi non menzionati – Il pasti – Tutto quanto non indicato alla voce “La quota comprende”


ROMA… sei super! COLLE DEL PALATINO / FORO ROMANO,

ROMA… sei super! COLLE DEL PALATINO / FORO ROMANO,


1 GIORNO
7 aprile 2024
IN VIA DI CONFERMA


PROGRAMMA

Appuntamento dei partecipanti alle ore 05:30. Incontro con il pullman e partenza alla volta di ROMA. Sosta di ristoro lungo il percorso. Arrivo, incontro con la guida e giornata dedicata alle visite nel cuore della ROMA ANTICA. Il FORO – Camminare per il Foro, oggi è un’esperienza emozionante: si tratta del cuore pulsante della Roma antica, il luogo in cui si decidevano le sorti della città, dove si trovano gli edifici sacri e civili principali. Solo dalla fine del VII secolo a.C., dopo la bonifica della valle, iniziò a prendere forma il Foro Romano destinato a rimanere il centro della vita pubblica per oltre un millennio. Nel corso dei secoli furono costruiti i vari monumenti: dapprima gli edifici per le attività politiche, religiose e commerciali, poi durante il II secolo a.C. le basiliche civili, dove si svolgevano le attività giudiziarie. Già alla fine dell’età repubblicana, l’antico Foro Romano era divenuto insufficiente a svolgere la funzione di centro amministrativo e di rappresentanza della città. Le varie dinastie di imperatori vi aggiunsero solo monumenti di prestigio: il Tempio di Vespasiano e Tito e quello di Antonino Pio e Faustina dedicati alla memoria degli imperatori divinizzati, e il monumentale Arco di Settimio Severo, costruito all’estremità occidentale della piazza nel 203 d.C. per celebrare le vittorie dell’imperatore sui Parti. L’ultimo grande intervento fu realizzato dall’imperatore Massenzio nei primi anni del IV secolo d.C. quando venne eretto il Tempio dedicato alla memoria del figlio Romolo e l’imponente Basilica sulla Velia. L’ultimo monumento realizzato nel Foro fu la Colonna eretta nel 608 d.C. in onore dell’imperatore bizantino Foca. Santa Maria Antiqua, costituisce una testimonianza unica della pittura di Roma altomedievale, gota e bizantina e della cristianizzazione del centro della città antica. Il PALATINO: Possiamo ripercorrere la storia di Roma proprio a partire dalla sua culla, il Palatino, il colle da cui ha avuto inizio tutto secondo la leggenda di Romolo e, come confermano le prove archeologiche, proprio da qui ha iniziato a svilupparsi quel villaggio che sarebbe poi diventato la capitale di un impero mondiale. Sul colle sono conservati i resti degli insediamenti dell’età del Ferro riferibili al più antico nucleo della città di Roma. Il colle fu sede di importanti culti cittadini, tra cui quello della Magna Mater e, fra il II e il I secolo a.C., divenne il quartiere residenziale dell’aristocrazia romana, con eleganti dimore caratterizzate da eccezionali decorazioni pittoriche e pavimentali, come quelle conservate nella Casa dei Grifi. Augusto scelse simbolicamente il colle come luogo della propria abitazione, che era costituita da diversi edifici, tra cui anche la Casa di Livia. Successivamente il colle divenne sede dei palazzi imperiali. Dalle planimetrie complesse, e in parte sovrapposte, si può comprendere come le diverse residenze fossero collegate tra loro anche tramite corridoi sotterranei spesso anch’essi riccamente decorati, di cui il Criptoportico Neroniano rimane uno degli esempi meglio conservati. La presenza dei palazzi imperiali sul colle diede vita a un processo di identificazione tanto che il toponimo Palatium è divenuto nelle lingue moderne sinonimo di edificio residenziale. Nel Rinascimento, il Palatino divenne proprietà di famiglie aristocratiche che vi impiantarono ville, vigne e giardini: ancora oggi si conserva parte dei suggestivi Horti Farnesiani, sulla parte alta del colle, e della Loggia Stati-Mattei con le sue decorazioni pittoriche. La Basilica di SANTA FRANCESCA ROMANA: il soffitto ligneo a cassettoni, scolpito e dipinto, da poco restaurato, è uno dei tesori d’arte della chiesa costruita sopra l’antico tempio di Venere, il più grande dell’antichità, progettato dall’imperatore Adriano, all’interno del Foro Romano. E’ dedicata alla patrona della città, una nobile e pia matrona canonizzata nel 1608. La facciata, di Carlo Lombardi , è tutta di bianco travertino e si alza nella parte mediana, a timpano coronato da statue, con un ordine di due coppie di lesene. Molte opere d’arte adornano la chiesa: sull’altare maggiore vi è una preziosa “Madonna con Bambino” del XII secolo e nell’abside è possibile ammirare un mosaico del 1100 raffigurante la “Vergine in trono con il Bambino”. La più preziosa rimane però l’immagine della “Vergine Glykophilousa”, una preziosissima icona risalente al V o VI secolo. Protette da una grata, due impronte di basalto costituiscono una delle più curiose reliquie che Roma possa vantare: sono, infatti, le impronte delle ginocchia di S.Pietro, impresse quando il santo pregò il Signore di far fallire il volo di Simon Mago, che, difatti, cadde e morì poco distante. Notevoli il gruppo scultoreo della “Confessione”, disegnato da Gian Lorenzo Bernini, situato in fondo alla navata, e il dipinto La Natività di Carlo Maratta. Verso le 19:00 partenza per il rientro. Sosta per la cena libera.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 Pax) € 80,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Guida per l’intera giornata –– Auricolari per intera giornata – Capogruppo

LA QUOTA NON COMPRENDE: I pasti – Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”

La prima domenica del mese l’ingresso al Foro Romano e al Palatino è gratuito